Sono stato al museo della scienza e della tecnica di Milano per un giro focalizzato su Leonardo da Vinci.
E’ sempre impressionante riscoprire le infinite espressioni della creatività di questo personaggio che è stato pittore, scultore, architetto, ingegnere, letterato, matematico, anatomista, musicista, inventore ma soprattutto, come tutti ben sappiamo, aspirante deltaplanista!
I mezzi volanti progettati da Leonardo sono estremamente affascinanti se pensiamo che sono stati progettati senza conoscenza delle leggi aerodinamiche. Una dimostrazione di come il genio, la creatività e l’intuito possano produrre risultati sorprendenti perché Leonardo ha progettato dei mezzi che effettivamente erano in grado di volare!
Alcune iniziative hanno dimostrato che, magari con qualche piccola modifica e con materiali più leggeri, i mezzi progettati da Leonardo potevano effettivamente volare. Sia D’Arrigo che Whittal hanno fatto volare due precursori del deltaplano costruiti partendo dai progetti di Leonardo.
Il fatto che Leonardo abbia progettato questi mezzi senza formalizzare e quantificare concetti come la portanza o la resistenza mi fa pensare che probabilmente con un po’ di immaginazione, genio ed intraprendenza, l’uomo avrebbe potuto volare anche prima, molto prima. Forse già nel contesto di una civiltà evoluta come quella egizia sarebbe potuto succedere: se solo qualcuno fosse stato sufficientemente folle ed intraprendente da pensare che sì, l’uomo forse poteva volare assemblando canne di bambù e tessuto per costruire un semplice mezzo in grado planare. Forse è stata proprio la mancanza di immaginazione ed intraprendenza, la convinzione che volare fosse un obiettivo troppo ambizioso, a tenere a terra l’umanità per tanto tempo. Chissà .
Tornando alla mostra su Leonardo, la cosa che però mi ha impressionato di più è stato il meno conosciuto tra i Codici di Leonardo: il preziosissimo “codice Torvalds”, quello nel quale Leonardo tracciava le basi del kernel Linux.
In tutti i campi, i limiti più grandi sono di solito quelli che ci auto-imponiamo noi stessi. Non per niente si dice che per ottenere un qualunque risultato, occorre che questo si realizzi prima nella nostra immaginazione.
Concetto simile a quello delle “self fullfilling profeciesâ€: se vado a correre e penso continuamente: “da un momento all’altro metterò male un piede e prenderò una stortaâ€, le probabilità che questo si avveri diventano asintotiche a 1!
>il preziosissimo “codice Torvaldsâ€, quello nel quale Leonardo >tracciava le basi del kernel Linux.
Ma che babaccio che sei… :-)
Saluti affettuosi a tutta la famiglia!!
Andrea