Due uomini in barca, in qualche punto di un qualche oceano, sospesi sul piano di demarcazione tra aria e acqua, lo sguardo spazia a 360 gradi, la linea dell’orizzonte è sempre lì, tutto intorno.
Pensieri, silenzi, uno sguardo.
“Viriamo?”
Ancora silenzi, pensieri.
“Ma no, viriamo domani”
Ecco la grande avventura di una traversata oceanica a vela più o meno come me la raccontò un famoso regista incontrato per caso qualche anno fa in un bar.
Era una giornata invernale e, dopo un’uscita in windsurf, mi stavo scaldando con una bevanda calda. Era una giornata infrasettimanale un po’ uggiosa, quasi nessuno in giro sul lago di Bracciano, quasi nessuno nel bar in riva al lago. Incominciammo a parlare di vela e di volo libero (gli promisi un volo in biposto che non facemmo mai) e quando gli parlai del mio sogno di una traversata oceanica a vela mi raccontò la sua, di traversata: praticamente una noia mortale. In quel momento sentii un rumore, lo sentii solo io, erano i cocci del mio sogno che si infrangeva.
anvedi che poeta!!!!!
Barbara – mi hai tolto le parole di bocca!
Un uomo su un milione, cosà¬, e te lo sei beccata tu – ma che c**o che hai… :)
be Andrea se te lo beccavi forse avevi anche tu ….. ;-)