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Il mio primo ricorso

Ho fatto un po’ di fatica a cercare le informazioni per impostare correttamente questo ricorso al giudice di pace. Un ricorso non è una cosa facile da impostare da soli e in questo caso c’erano alcune ulteriori complicazioni che mi hanno fatto tribolare. Ora che la vicenda è conclusa la racconto perché se nelle mie ricerche avessi trovato queste informazioni mi avrebbe fatto comodo.

Antefatto: ricevo una cartella esattoriale da circa 900 euro, contiene due multe che non avrei pagato con le relative sanzioni aggiuntive. Una delle due multe viene da un comune nei pressi di Pavia, vicino a dove abitavo qualche anno fa, l’altra dal comune di Genova.

Pavia: la cartella non riporta alcun riferimento ad un verbale, solo un generico riferimento ad infrazione del codice della strada. Per capire di cosa si tratta faccio qualche telefonata ai vigili e scopro che si riferisce ad una multa per eccesso di velocità  presa anni prima su una statale con limite di 90 km/h in cui un breve tratto aveva un limite di 70 km/h (e lì c’era l’autovelox). La multa la avevo regolarmente pagata. Alla richiesta di comunicare le generalità  del conducente avevo risposto con una raccomandata in cui spiegavo perché non ero oggettivamente in grado di risalire a chi fosse alla guida quel giorno. Quando manca la contestazione immediata e ricevi la notifica mesi dopo l’evento, quando si tratta di una strada che percorri spesso alternandoti alla guida con altre persone, può non essere facile dire chi guidava quel giorno a quell’ora e, a quanto mi risulta, si è obbligati a rispondere alla richiesta ma non a fare una dichiarazione mendace per non prendere una multa. Evidentemente questa mia dichiarazione non era piaciuta ai vigili e mi era stato spedito il verbale con la sanzione per la mancata comunicazione … ma la notifica non era avvenuta perché il verbale era stato spedito ad un vecchio indirizzo di residenza, la multa era quindi arrivata in cartella esattoriale con tutte le sanzioni aggiuntive.

Genova: la cartella per questa multa, che risale a cinque anni prima, riporta tutti i dati, data, targa e numero del verbale che però no ho mai ricevuto (probabilmente sempre a causa dei miei numerosi cambi di residenza). Anche la targa in realtà  non la conosco, mai avuto una macchina con quella targa. Neanche la data torna, non sono mai stato a Genova in febbraio, ci andavo regolarmente ogni anno in ottobre per esporre al salone della nautica ma in febbraio mai. Mi metto al telefono e parlo con i vigili, dopo un po’ di ricerche emerge che si tratta di un’altra violazione ad un limite di velocità  avvenuta a Genova città . La violazione in realtà  non è avvenuta a febbraio ma ad ottobre dell’anno precedente. L’auto era a noleggio, era stata noleggiata a mio nome per l’azienda di cui ero socio e l’avevano usata più persone durante il periodo del salone. Chiedo come mai la data in cartella sia diversa da quella reale e la risposta è vaga, credo di capire che la data è stata modificata perché la notifica è stata inviata con oltre quattro mesi di ritardo, quindi oltre il limite di legge. Cambiando data invece tornava tutto in regola. Nel frattempo mi domando anche come si possa superare il limite di velocità  a Genova città  durante il salone, quando la città  è paralizzata e ci vuole un’ora per spostarsi dall’albergo al salone ma, pensandoci bene, qualche nottambulo in grado di riuscire in quest’impresa credo proprio di conoscerlo …. comunque non avendo ricevuto il verbale ora mi ritrovo in cartella esattoriale, a cinque anni di distanza, una multa il cui importo si è moltiplicato.

A questo punto decido di fare ricorso perché ritengo che ci siano gli estremi, il problema è che non so neanche da dove cominciare: a chi faccio ricorso? Il ricorso da quello che mi risulta si fa contro l’atto, cioè contro la cartella, non contro una porzione della stessa. Il giudice di pace però ha una competenza territoriale molto limitata. Visto che la cartella contiene sanzioni emessa da due comuni diversi, in quale comune si fa ricorso? Sembra mi sia capitato un caso poco comune, infatti chiedo alla cancelleria del giudice di pace di Pavia e non lo sanno, chiamo Equitalia che ha emesso la cartella e non lo sanno, chiamo la cancelleria del giudice di pace di Genova e non mi rispondono mai. Ok, improvviso: doppio ricorso, sia a Pavia che a Genova.

Ora devo prepararlo questo ricorso, qual’è la forma corretta? Ne parlo per caso con Giampiero un giorno che è di passaggio a Milano mentre pranziamo insieme e mi trascina subito da Feltrinelli per comprare un libro dal titolo “Io non pago! Come fare ricorso contro le multe da soli e in pochi minuti”. Nei giorni successivi mi metto a studiare e quello che capisco subito è che “in pochi minuti” non si applica al mio caso. Il libro è incentrato sui ricorsi ai verbali di contravvenzione, i ricorsi a cartella esattoriale sono trattati in modo rapido. Anche per i ricorsi a verbale ci sono esempi già  pronti per casi “standard” ma i miei casi non sono contemplati. Prendo un po’ di informazioni quà  e là  e alla fine compongo i due ricorsi linkati più in basso. Faccio tutte le copie richieste (5 copie del ricorso firmate + copia di tutta la cartella busta inclusa + altra documentazione che si ritiene necessaria) e, visto che ormai siamo prossimi alla scadenza dei termini per la presentazione del ricorso, decido di andare personalmente a Pavia a consegnare il ricorso a mano, tanto per avere un minimo di controllo formale, se poi è tutto ok il ricorso di Genova lo spedisco.

Vado a Pavia, consegno le scartoffie e subito mi dicono che il giudice non può pronunciarsi su quella cartella perché c’è una contravvenzione di un comune diverso, c’è il problema della competenza territoriale, eccetera. Faccio notare che se fosse così io non avrei diritto a fare ricorso in nessun posto, cosa improbabile. Dico anche che il mio ricorso si riferisce solo alla multa di Pavia e che ho presentato un ricorso separato per quella di Genova. Questa cosa gli piace e passano a controllare gli allegati: vogliono l’originale della cartella mentre io ho allegato solo fotocopie. Faccio notare che, avendo presentato due ricorsi per la stessa cartella, non posso consegnare gli originali con entrambi e giuro che porterò gli originali all’udienza. Aggiudicato. C’è poi il discorso del domicilio: per ricevere le comunicazioni dalla cancelleria (come la convocazione per l’udienza) bisogna di norma eleggere un domicilio nel comune del giudice, come se la posta non consegnasse in altri comuni. Se non si elegge questo domicilio nel comune del giudice le comunicazioni vengono depositate in cancelleria e bisogna passare periodicamente a controllare, molto comodo se abiti a qualche centinaio di km di distanza. Nel ricorso ho eletto come domicilio ai fini del ricorso il mio domicilio reale (in un altro comune) quindi chiedo ragguagli e mi rassicurano: questa cancelleria per fortuna invia comunque le comunicazioni anche fuori dal comune. Il ricorso viene protocollato e accettato. Esco, imbusto e spedisco con raccomandata il ricorso di Genova. Si aspetta.

Passa qualche settimana e ricevo per raccomandata una convocazione per l’udienza di Pavia, la data è fissata ad un paio di mesi di distanza, molto più rapido di quello che pensavo. Mentre si avvicina la data dell’udienza di tanto in tanto chiamo Genova per avere notizie perché non so se mi spediranno la convocazione o la depositeranno in cancelleria. Non riesco mai a trovare qualcuno che alza quella cornetta.

Arriva la data dell’udienza e mi presento con parecchio anticipo (per via degli orari dei treni), passo un po’ di tempo nella sala di attesa delle udienze a leggere e ad ascoltare le discussioni, alcune piuttosto animate, tra le persone che sono in attesa dell’udienza. Quando escono sono tutti più silenziosi, alcuni sorridono, altri no. La lista delle udienze è lunga: una ogni 15 minuti, la mia è la penultima.

Quando arriva il mio turno scopro che la controparte non si è presentata ma ha inviato un memoriale in cui definisce pretenziosa la mia richiesta e si dilunga in una rappresentazione del sottoscritto (pur senza contestazione immediata e senza dichiarazione delle generalità  del conducente hanno deciso che ero io alla guida) che mi sorprende: la statale è diventata una strada di città , il limite di 90km/h è diventato di 50km/h e io sono un assassino che sfreccia tra i bambini. Credo che la tattica sia, come si dice a Roma, di “buttarla in caciara”. Non ci casco ed evito di mettermi a contestare i falsi contenuti nel memoriale perché non è di quella contravvenzione (che ho pagato) che si discute; servirebbe solo a sprecare buona parte dei preziosi 15 minuti a mia disposizione. Il giudice prima di tutto verifica che le carte ci siano tutte (anche la busta della lettera contenente la cartella esattoriale), vede la contravvenzione di Genova e viene fuori ancora il discorso di competenza territoriale. Dico che ho fatto un ricorso separato, che il ricorso è contro la cartella, eccetera. Non dice nulla, l’impressione che ne ricavo è che avrebbe una gran voglia di respingere il ricorso e togliersi questa rogna, per di più a fine giornata lavorativa. Poi legge il mio ricorso e infine mi consente di raccontare la mia versione. Sono rapidissimo: il verbale non è stato notificato perché consegnato ad un indirizzo sbagliato (e consegno un certificato di residenza storico), la cartella non riporta riferimenti per risalire al verbale quindi è nulla, il verbale è comunque illegittimo perché la risposta alla richiesta di comunicazione è stata inviata (e la consegno). Il giudice riflette, io guardo e aspetto. Alla fine mi dice che non sa come gestire questa questione della competenza territoriale quindi stabilisce un rinvio dell’udienza di due settimane. Mi dice però di non presentarmi perché è un rinvio formale che serve solo a documentarsi. Potrò telefonare in cancelleria per sapere l’esito. Mi segno la data della nuova udienza e saluto.

Un paio di settimane dopo chiamo e mi dicono che la sentenza è stata depositata ma non la possono comunicare al telefono, devo andare in cancelleria o, al limite, spedire una richiesta scritta con busta affrancata per farmi spedire gli atti. Spedisco tutto ma il giorno stesso ricevo gli atti per raccomandata. Ok, c’è qualche problema di comunicazione ma sono efficienti. “Spizzo” lentamente un foglio dopo l’altro come un giocatore di poker fino all’ultimo che contiene l’esito della sentenza: “… accoglie il ricorso … annulla la cartella …”. Vinto! La cartella è nulla e non devo neanche più preoccuparmi di cosa hanno combinato a Genova.

Cosa ho imparato. Il giudice ha poco tempo a disposizione e un numero elevato di udienze ogni giorno, il più grande favore che possiate fargli è quello di offrirgli delle questioni formali su cui pronunciarsi piuttosto che partire con argomentazioni complesse o sfumate che lo obbligano ad entrare nel merito. Le questioni formali sono nette e facili: manca il riferimento al verbale, manca la data, manca questo, manca quest’altro … gli elementi che devono essere riportati su cartelle e verbali sono chiaramente definiti per legge, se manca qualcosa l’atto è nullo. Queste sono le cose più facili da gestire per un giudice. Certo, spiegare le proprie ragioni e vederle accolte è tutta un’altra soddisfazione ma il tempo è poco e il risultato lo si raggiunge più efficacemente con queste cose per cui, se ci sono errori formali, evidenziateli. E’ bene essere concisi, identificare gli argomenti che contano veramente e spiegarli in modo molto chiaro. Da quello che ho potuto capire difficilmente il giudice legge gli atti prima dell’udienza (almeno nel mio caso li ha analizzati al momento) quindi non scrivete ricorsi di decine di pagine e non investiteli con fiumi di parole. Soprattutto: conservate tutte le buste!

Qui sotto ci sono i testi dei due ricorsi, ho tolto i riferimenti a nomi, date, cifre del mio caso specifico. Se dovessero essere utili, lasciate un segno.

ricorso-pavia

ricorso-genova

4 commenti su “Il mio primo ricorso”

  1. Che dire?

    1) Complimenti per la pazienza e la preparazione
    2) Speriamo non capiti mai a me
    3) Dovesse capitare, credo valuterei il suicidio o, in seconda istanza, il pagamento di qualunque cosa mi chiedano, pur di non passare quello che hai passato tu… ;-)

    Bravo Rudi!!!

  2. L’anno scorso ho presentato anche io un ricorso per multa eccesso di velocità  con mancanza del modulo di dichiarazione del conducente.
    Il giudice mi ha annullato sia la multa per la mancata dichiarazione delle generalità  del conducente, ma anche la stessa multa per eccesso di velocità .
    Uau grandioso!

  3. Ciao Rudy,

    complimenti per l’impegno e per il risultato raggiunto.
    Domanda: qunato tempo e denaro hai impiegato per uscirne fuori?
    Sarebbe utile capire qual’e’la somma minima di una multa per la quale vale la pena fare un ricorso (se si à© sicuri di vincerlo:-)

    Ciao
    S.

  4. Ciao Sandro.
    Sono andato una volta a Pavia per consegnare il ricorso. Tempo: qualche ora, costo: quello dello spostamento.
    Il ricorso si può anche spedire per posta, ho fatto cosଠper Genova. Costo: quello di una raccomandata, tempo: la fila alla posta.
    Presentare il ricorso non ha costi.
    Per l’udienza ho perso una mattinata. Costo: il viaggio.
    Non ci sono altri costi.

    ciao
    Rudi

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