È il 1724 e hai deciso di inventare una scala per la misura della temperatura. Che riferimenti scegli?
Fahrenheit scelse di assegnare lo 0 alla temperatura a cui una miscela satura di acqua e sale si scongela. Pare che al tempo fosse la temperatura più bassa raggiungibile in laboratorio, quindi ci può stare che abbia pensato che quello fosse un limite così difficile da superare da meritarsi lo 0.
Bene, adesso ti serve un altro riferimento, cosa prendi?
Perché non la temperatura del sangue del cavallo? Questa scelta era un tantino più discutibile ma lui faceva il veterinario e misurava abitualmente la temperatura ai cavalli.
Ok, la temperatura del sangue del cavallo è importante, gli assegnamo … 12 gradi, perché no. Un bel numero tondo, una dozzina.
Così però i gradi erano un po’ pochi, quindi successivamente decise di dividere ciascun grado in … vediamo un po’… 8 intervalli. 12×8 fa 96.
Quindi il sangue del cavallo è passato a 96.
Vuoi perché portare un cavallo in laboratorio per calibrare i termometri era scomodo, vuoi perché i cavalli hanno temperature del sangue diverse tra loro, nel 1742 Celsius decise che serviva una scala più sensata e fece così:
– 0 gradi: acqua che bolle
– 100 gradi: acqua che congela
Non ho sbagliato, la fece proprio così, al contrario di come la conosciamo. Più scaldi e più i gradi scendono, non troppo intuitivo, almeno per noi che siamo abituati al contrario.
Forse non solo per noi perché nel 1744 Celsius morì e subito ne approfittarono per invertire la scala: 0 al ghiaccio e 100 al vapore.
Tutti si convertirono alla nuova unità di misura. O quasi. C’è chi continua a preferire i gradi fahrenheit, i piedi, le iarde, le miglia, le pinte, i galloni, i barili, le once, le libbre…. I gusti son gusti.